Su Componidori e la maschera della Sartiglia

Sa Pippia e' Maju, la benedizione de Su Componidori sulla Sartiglia

Su Componidori, protagonista della Sartiglia di Oristano, svolge un ruolo attivo a livello religioso, impartendo la benedizione alla folla

Nell'antica simbologia della Sartiglia di Oristano sa pippia 'e maju rappresenta un elemento fondamentale e imprescindibile per Su Componidori, il capocorsa dell'antico rito che vede correre per le vie del centro i cavalieri intenti ad infilzare la stella appesa all'arrivo. Sa pippia 'e maju, ovvero viole e mammole che vanno a comporre un duplice mazzo, viene "montato", tramite un panno verde saldamente legata, su di una fascina di pervinca.

Sa pippia 'e maju è un simbolo propiziatorio legato alla primavera e al rinnovamento vegetale. Insieme alla concezione di albero, estremamente unito all'uomo grazie alla rinascita e alla continua crescita, sa pippia 'e maju mira a palesare l'arrivo della stagione della rinascita, in un rito tangibile per la comunità.

Letteralmente sa pippia 'e maju vuol dire bambina di maggio e potrebbe rimandare ai riti svolti in tutta Europa connessi alla nuova stagione. Fino agli anni '70 sa pippia 'e maju veniva portato da una bambina o un bambino dal luogo della vestizione di Su Componidori al punto della celebrazione della corsa, aspetto che poi si è andato a perdere.
La presenza dei bambini non è mai casuale in un rito perché, insieme alle maschere e ai simboli della povertà, rappresentano un tramite diretto con il mondo dei morti, da ingraziare in occasioni calendariali precarie come il passaggio dall'inverno alla primavera.

Grazie a sa pippia 'e maju Su Componidori può benedire il popolo presente alla corsa, con ampi gesti del braccio che vanno a formare una croce. Questo è uno dei momenti più solenni dell'intera Sartiglia, dove la figura di Su Componidori, che può essere uomo o donna, assume un vero e proprio ruolo di semidio.

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