La città medioevale di Oristano

Ad Oristano la mostra antologica 'De insula'

ad oristano un'antologica ripercorre 160 anni di arte, dagli stilemi dell'ottocento alle avanguardie degli anni settanta

Oltre 300 opere d’arte, tra cui ceramiche, sculture e tele, appartenenti a un arco di tempo dall’Ottocento ai giorni nostri. Questo il contenuto della mostra antologica  "De insula, dall’Ottocento al contemporaneo” inaugurata domenica 13 nelle sale del Museo Diocesano Arborense e della Pinacoteca Carlo Contini di Oristano. A curarla è la direttrice Silvia Oppo insieme ad Antonello Carboni, ad organizzarla l’Arcidiocesi e il comune insieme al Museo Diocesano.

Tanti tesori di collezionisti privati fra i materiali visitabili, una preziosa ricostruzione di costumi e forme per comprendere i cambiamenti temporali sia da un punto di vista stilistico che antropologico, sociale e culturale. Ampio spazio è dedicato ad artisti ottocenteschi come Ballero, Rossino e Melis Marini così come ai più recenti Altara, Dessy, e Albino Manca. Tra gli anni cinquanta e sessanta si assiste a un evidente cambiamento di paradigma.

Poi l’onda lunga delle neoavanguardie arriva anche in Sardegna: siamo negli anni settanta e la galleria d’Arte Duchamp di Cagliari è al centro delle nuove correnti. Nel decennio successivo l’euforia lascia spazio a un’incertezza se non a un vero e proprio vuoto. A colmarlo le nuove generazioni di artisti che stanno realizzando una terza rivoluzione estetica, attraverso temi e modelli di un mondo in cui l’Io è sostanzialmente esploso.


In copertina la locandina ufficiale dell'evento.

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