Antonio Gramsci e la casa di Ghilarza

Ghilarza, piccolo centro in provincia di Oristano, è divenuta nel XX secolo celebre per aver ospitato Antonio Gramsci, eclettico pensatore, nonché filosofo, meridionalistica, giornalista, politico e ambientalista sardo, dal settimo al quattordicesimo anno d'età.

Sebbene nasce nel 1891 ad Ales e viene a mancare a Roma nel 1937, è convenzione ritenere la "vera casa" di Gramsci quella a Ghilarza, paese natale della madre dove Gramsci visse dal 1898 al 1914. Tramutata in un museo, la casa costituisce un vero centro di documentazione degli anni di vita di Gramsci, dal suo pensiero alla sua attività, sino alla prigionia e infine alla morte.

Casa museo Antonio Gramsci: l'allestimento dello spazio

L'ingresso all'interno della casa Gramsci di Ghilarza mostra subito una suddivisione delle stanze visitabili: tre sono quelle al piano superiore e tre quelle al piano inferiore, circondate da un ricco giardino.

Sebbene la casa ospiti periodicamente mostre ed allestimenti temporanei, resta subito riconoscibile, grazie alla gigantografia che riproduce la lettera del 1928 di gramsci alla madre, nella quale ricorda di essere un detenuto per non aver accettato di cambiare le proprie idee. Al piano inferiore si ritrova anche la cucina, tipicamente sarda, con pozzo interno, e la biblioteca, la quale custodisce circa tremila volumi inerenti la storia del movimento operaio sardo ed ovviamente tutte le opere del pensiero gramsciano.

Il vero museo che ricorda la vita di Gramsci è però al piano superiore in cui è tutto un susseguirsi di articoli, foto, documenti cartacei ed oggetti personali, completate da una nastroteca in cui è possibile ascoltare le voci dei più illustri personaggi della politica italiana, da Pertini a Basso, che ricordano con le loro parole Gramsci. Solitamente aperta al pubblico dal venerdì alla domenica è possibile richiedere, su prenotazione, l’apertura della casa negli altri giorni della settimana.