La città medioevale di Oristano

Sant'Archelao, patrono di Oristano

il martire protocristiano Archelao è il patrono di oristano, il cui culto è ancora molto vivo in città. Viene festeggiato il 13 febbraio con una solenne messa nella cattedrale, rito che ha avuto luogo anche quest'anno

Ogni città, paese e villaggio ha un proprio patrono, un santo che veglia sulla cittadinanza e al quale ci si rivolge nei momenti più difficili. Quello di Oristano è sant’Archelao, la cui vita ricalca quella di tanti martiri protocristiani nei primi secoli dopo la nascita di Cristo, quando professare la nuova religione costituiva un reato punibile con la morte. Di Archelao si sa che dopo la conversione divenne vescovo e si dedicò all’evangelizzazione, venendo arrestato e lapidato a Fordogianus, al tempo nota come Forum Traiani.

L’imperatore che ordinò la sua morte fu Diocleziano, autore dell’ultima grande persecuzione contro i cristiani. Il provvedimento fu preso nel 303, estremo tentativo di bloccare la diffusione della nuova religione nei territori dell’impero: dapprima i cristiani furono espulsi dall’esercito, poi sommariamente giustiziati. La mattanza terminò con l’ascesa al potere di Costantino, il quale con l’omonimo editto del 313 legalizzò a tutti gli effetti il cristianesimo.

Le sue reliquie vengono gelosamente custodite nella cattedrale oristanese di Santa Maria Assunta, in un mausoleo marmoreo con ai lati due angeli e la scritta latina "qui sono custodite ossa e capo di sant’Archelao”. Il santo patrono viene celebrato ogni anno il 13 febbraio con una solenne messa nel Duomo, rito che si è perpetuato anche nel 2021 nonostante il Covid.

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