La città medievale di Oristano
Sorta dalle rovine dell'antica città costiera di Tharros, Oristano fu fondata nel 1070 d.C. dai suoi abitanti, che per fronteggiare le invasioni dei pirati Saraceni si misero in cerca di un luogo più sicuro, posto all'interno della regione. La città raggiunse la sua massima importanza ai tempi dei Giudicati, come capitale del Giudicato di Arborea, funzione che mantenne fino alla definitiva conquista aragonese avvenuta nel 1478.
Di spiccata impronta medievale, la sua conformazione urbanistica si definì tra X e XI secolo, richiamando i dettami estetici e culturali di matrice toscana e ispirandosi nel dettaglio alla città di Pisa. Dotata di due ingressi principali, Porta Mari a sud e Porta Ponti o Porta Manna a Nord ovest, e di due secondari, detti "pusterle", la città era circoscritta da una cinta muraria difensiva, fatta costruire nel 1291 dal giudice di Arborea Mariano II, in cui spiccano le torri di San Filippo e quella di San Cristoforo, anche detta di Mariano.
Le vie, chiamate in dialetto sardo "rugas", attraversavano o suddividevano i quartieri posti all'interno delle mura. In epoca medievale questi erano cinque: Porta Ponti (zona della torre di San Cristoforo, via che porta alla chiesa di Santa Chiara: attuali piazza Roma e via Garibaldi); Porta Mari (zona del palazzo giudicale e della Porta Mari, piazza de Sa Majoria, odierna piazza Manno, e tutte le vie che conducono alla Porta Mari); Sant'Antonio (occupava il settore sud-est della città: via Porta Mari, l'area attigua alla chiesa e all'ospedale di Sant'Antonio, odierne piazza Manno, via Duomo e via Sant'Antonio); Sa ruga Noa (occupava un'area di nuova acquisizione: s'ipotizza che fosse tutta l'area compresa tra il castello giudicale e la porta a levante: attuale via Giò Maria Angioy); Santa Chiara (occupava il settore nord-est della città: area attraversata dalle odierne via Santa Chiara, piazza Martini, fino all'incrocio della via Crispi con la via Carmine). Mentre le zone al di fuori delle mura venivano dette "borghi" ed erano anch'esse cinque. Le case basse e modeste, costruite in "ladiri" (mattoni di fango e paglia fatti essiccare al sole), con orti e giardini posti sul retro, si alternavano alle case della borghesia e ai palazzi signorili.
Oggi, passeggiando per i vicoli e il meraviglioso centro storico di Oristano nei giorni in cui si svolge la Sartiglia, è possibile ammirare una città animata da bellissime dame che sfilano negli abiti tradizionali, impreziositi di veli ricamati, corone e perle, che ricordano l'atmosfera dei grandi duelli medievali, ma anche ammirare i monumenti civili e religiosi che ci riconducono allo splendore di tale periodo, tra questi, la cinta muraria, con la bella Torre di San Cristoforo, la chiesa di San Martino e la cattedrale della Beata Vergine Assunta.