La Sartiglia: giostra equestre

La Candelora, momento di solidarietà e festa per la Sartiglia

Il 2 di febbraio è il giorno della Candelora, una ricorrenza molto sentita dagli oristanesi perché anticipa l'evento più importante dell'anno, la Sartiglia. Ricorrenza in cui religiosità e appartenenza civica si mescolano e si esprimono attraverso rituali che coinvolgono tutta la popolazione. I soci dei gremi oristanesi, quello dei Contadini e quello dei Falegnami, insieme ad alcune associazioni religiose, si recano di primo mattino in chiesa, quella di Santu Giuanni de Froris (San Giovanni dei Fiori) per i contadini, in Duomo i falegnami, per assistere alla messa e soprattutto alla benedizione delle candele, un atto fondamentale affinché i soci possano poi donarle ai confratelli in difficoltà come segno di vicinanza.
Una volta terminata la funzione infatti, tutti gli appartenenti ai gremi danno vita a una sorta di pellegrinaggio che fa tappa nelle case dei confratelli malati, dei vedovi e delle vedove dei soci defunti, per portare le candele benedette, simbolo di comunione e solidarietà.

Terminato questo momento di raccoglimento e condivisione della Candelora di Oristano, i due gremi hanno una funzione molto importante da svolgere, o meglio, i loro più alti rappresentanti, s'Oberaju Majori, per il gremio dei contadini, e sa Majorale en Cabo, per il gremio dei falegnami, devono nominare i due capicorsa dell'imminente Sartiglia: su Componidori, nelle cui mani è lasciata una grande responsabilità. Ai prescelti viene consegnato il cero benedetto, non un dono qualsiasi ma un rituale vero e proprio, seguito da una gran folla di partecipanti. Il momento della consegna si è trasformato infatti in una festa che coinvolge tutta la cittadinanza ed è preceduto da una cerimonia in cui i soci di ogni gremio si recano in processione, accompagnati da tamburini e trombettieri, verso la casa del cavaliere designato.

Il greemio dei contadini consegna al proprio capocorsa un cero adornato da fiocchi rossi, benedetto con una preghiera a San Giovanni: "Santu Giuanni t'aggiudidi", mentre il gremio dei falegnami dona al suo Componidori un cero decorato con fiocchi rosa e celesti mentre si recita "Santu Giuseppi t'assistado".
Anche gli aiutanti del capocorsa e i giovani che gareggeranno nelle Pariglie ricevono un cero.

Infine, un banchetto a base di dolci tipici sardi e Vernaccia chiude il rituale della consegna e con esso, termina un'altra giornata di grande importanza per la città di Oristano.


Nella foto: la chiesa di San Giovanni dei Fiori di Oristano (Sardegna Centro-Ovest). Da comune.oristano.it.

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