I protagonisti della Sartiglia di Oristano

Le tradizioni che animano la "Laudabile giostra"

L'uomo, la maschera, i tamburi e le trombe, il cavallo, la stella, la Valentia (il coraggio in sardo) dei cavalieri, questo ci racconta Sa Sartiglia di Oristano, questo e molto altro nella lunga tradizione legata alla gara equestre più avvincente del territorio sardo.

Partiamo dai primi due. Nella "laudabile giostra" a primeggiare è la maschera che trasforma l'uomo in altro da sé, in un semidio invincibile e acclamato dal popolo: Su Componidori, il re della corsa, colui che sceglie i cavalieri che dovranno gareggiare per correre alla stella, signore, almeno per un giorno, dell'intera città. Il rito della vestizione, momento fondamentale che trasforma l'uomo in semidio grazie "alla maschera color della terra" che gli dà il potere di determinare le sorti della corsa, è accompagnato dal ritmo inconfondibile di tamburini e trombettieri che annunciano la trasfigurazione dell'uomo in Componidori.
I cavalli sono animali che hanno sempre abitato queste terre, pregiati e conosciuti in tutto il mondo per la loro razza multietnica anglo-araba e sarda, sono i compagni principale dei cavalieri perché nel domarli e guidarli allo scopo sta la maestria di questi ultimi.
Le stelle sono l'obiettivo della gara: dalle tante stelle colte si traggono gli auspici del raccolto e della buona annata; in totale sono circa settanta e Su Componidori, con i suoi cavalieri, per avere un raccolto redditizio deve riuscire a centrarne un numero che sia il più alto possibile.
Orgoglio, valore, coraggio sono l'altra faccia della stella, quella che rispecchia l'audacia dei cavalieri. Le Pariglie che hanno luogo dopo la corsa alle stelle sono un elogio alla Valentia, il coraggio che si esprime nelle corse sfrenate e nelle audaci acrobazie sui cavalli.

Uomini ma anche bambini, Sa Sartiglia anima le vie di Oristano durante il carnevale e interessa 120 cavalieri e una trentina di ragazzi tra i 7 e i 14 anni che gareggiano, con i Cavallini della Giara, nella "Sartigliedda", la gara che ha luogo il lunedì tra una Sartiglia del Gremio e l'altro: quello dei contadini che gareggiano la domenica e quello dei falegnami il martedì grasso. Tre giorni di emozionanti acrobazie e corse sui cavalli con indosso le maschere tipiche della tradizione che fanno dei partecipanti non più semplici uomini ma eroi.
Ad essere in scena è anche l'amicizia e l'attaccamento a una tradizione che per gli abitanti del luogo rappresenta un momento di aggregazione importante e un omaggio alle proprie origini.

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