La città medioevale di Oristano

La Vernaccia: il vino DOC di Oristano

La Vernaccia di Oristano è diversa da tutte le altre (per esempio quella marchigiana) per compattezza, aroma e gusto. Non è un unicum solo sotto il profilo enologico ma anche culturale perché questo vino rappresenta in toto i sardi: è il simbolo della loro identità e orgoglio da esibire in tutto il mondo.

È un vino bianco DOC - DOP dal profumo delicato, dal colore dorato e ambrato, con un retrogusto di mandorle amare, leggero e gradevole al palato forse nato spontaneamente dalla Vitis Vitinis o introdotto nel territorio dai Fenici. Il nome Vernaccia, dal suono palatale, deriva dal latino "Vernacula" e il primo cenno storico, scritto, risale al 1327. Durante il periodo giudicale, quando in Sardegna tra il IX e il XV secolo nacquero Stati autonomi sotto re chiamati giudici, Eleonora D'Arborea, che legiferò sui territori di Oristano, impose nella Carta de Logu severe leggi per la salvaguardia dei vitigni, a dimostrazione di quanto la Vernaccia fosse già considerato un frutto prezioso di queste terre.

Abbinato al pesce tipico dell'area sarda e in particolare con la bottarga di muggine che si pesca lungo le rive di Cabras, è ideale con i biscotti mustazzolus (mostaccioli) e anche per i dolci alle mandorle propri della Sardegna. La peculiarità della Vernaccia di Oristano DOP - DOC deriva dall'ossidazione, naturale processo chimico che avviene durante l'invecchiamento in barrique, generalmente in botti di castagno o rovere e per tre o quattro anni. Nei tini, lasciati scolmi (ovvero non riempiti del tutto, non rabboccati durante l'inverno, quando il volume del liquido diminuisce, e neanche in estate, quando il livello scende per effetto dell'evaporazione) il vino tipico di Oristano, venendo appunto a contatto con l'aria, si riveste sulla parte superiore di specifici lieviti e microrganismi che lo proteggono dall'ossigeno, conferendogli un bouquet caratteristico, murrai in dialetto antico.

Vittima negli ultimi decenni di falsificazioni e plagi, la Vernaccia resiste alle infime imitazioni e viene prodotto in cantine con una lunga tradizione alle spalle che continuano a regalarci questo nettare prelibato. Prodotto già delle civiltà più antiche del territorio di Oristano, grazie alle scoperte archeologiche più recenti sappiamo che la Vernaccia veniva coltivata in epoche remote, a partire da 3500 anni fa, proprio in quella regione dell'oristanese dove sono stati ritrovati, negli anni Settanta, i Giganti di Mont'e Prama.

A maggio 2015 è stato pubblicato un libro di Enzo Biondo (enologo di fama nazionale) che rende omaggio alla Vernaccia, si tratta di un'opera imponente in italiano e inglese che descrive sapori, cultura e storia del famoso vitigno.

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