I protagonisti della Sartiglia di Oristano

I protagonisti de Sa Sartiglia

Impossibile parlare della Sartiglia di Oristano senza considerare come suoi protagonisti i centoventi cavalieri mascherati che sui loro bei cavalli finemente bardati con le tipiche rosette, sfidano la sorte lanciandosi al galoppo nelle strette vie del centro, guidati dall'affascinante e misteriosa figura di Su Componidori. Ma a essere protagonisti di questa spettacolare giostra equestre sono soprattutto il folclore e la tradizione che si esprimono nei costumi e nelle maschere, nei gesti e nel cerimoniale che accompagnano l'intero svolgimento della manifestazione, coinvolgendo i cavalieri, ma anche altre importanti figure che insieme a Su Componidori e in misura diversa rappresentano i protagonisti della più spettacolare e coreografica forma di Carnevale della Sardegna.


Gremi

Contadini, sarti, falegnami, carreggiatori, scarpai, muratori, ferrai, vasai, bottai, fabbri e armaioli: erano queste le corporazioni d'arti e mestieri un tempo presenti a Oristano. Tali associazioni corporative erano del tutto simili nella struttura e nell'organizzazione alle corporazioni spagnole, da cui traggono origine. Il nome gremio, ancora oggi in uso, deriva dall'espressione "in gremio” e simboleggia l'azione del mettersi "in grembo", cioè sotto la protezione di uno o più santi patroni. L'attività dei gremi in Sardegna è documentata fino alla seconda metà del XIX secolo, quando la legge del 29 maggio 1864 impose la loro trasformazione in società di mutuo soccorso. Attualmente, queste istituzioni sono ancora operanti nelle sole città di Sassari e Oristano: qui sopravvivono il Gremio dei Contadini, dei Falegnami e dei Muratori, e ai primi due è demandata ancora l'organizzazione della Sartiglia.


Cavalieri e cavalli

Sono centoventi, compresi Su Componidori e i suoi due aiutanti di campo, che sfidano la sorte nella corsa alla stella e nella spettacolare gara delle pariglie, vestiti nei loro bellissimi e suggestivi costumi tradizionali, espressione della cultura e della storia sarda, ma anche della dominazione spagnola, da cui la Sartiglia trae origine. Pur indossando la tradizionale maschera androgina, i cavalieri si distinguono da Su Componidori per l'abbigliamento, e in particolare per il cappello, che solo nel caso del capo corsa è un cilindro a cui si abbina un velo bianco. Sono loro ad accompagnare in corteo l'uscita di quello che una volta indossata la maschera diventa un semidio e sono sempre loro a sfidare la sorte nella corsa alla stella, un onore che non spetta a tutti, ma solo a coloro che verranno chiamati alla spada dal capo corsa. La preparazione dei cavalieri alla Sartiglia dura all'incirca un anno. Infatti, sia chi possiede un proprio cavallo, sia chi deve provvedere al suo reperimento attraverso un prestito, è a lungo impegnato nella fase di preparazione atletica e nell'affiatamento con gli altri componenti insieme a i quali darà vita a spettacolari e coreografiche pariglie nel corso della gara. I cavalli, altri protagonisti fondamentali della Sartiglia, sono degli esemplari anglo arabi sardi, razza tipica della Sardegna, molto antica e risultato di incroci di sangue che oggi la rendano particolarmente resistente e per questo estremamente amata anche dagli sceicchi arabi, che spesso si recano proprio in Sardegna per acquistarli.


Tamburini e Trombettieri

Il suono dei tamburi e quello delle trombe accompagnano e scandiscono i momenti più importanti e significativi della Sartiglia, costituendo, come in un film, la colonna sonora della manifestazione. Fin dall'annuncio dell'inizio dell'evento, che come nel passato viene fatto dal banditore a cavallo, i momenti più salienti della vestizione di Su Componidori, del corteo e della corsa alla stella sono scanditi dai cosiddetti "passi", che si alternano fra quelli più tradizionali, tramandati da secoli, a quelli più recenti. Ogni passo che accompagna i diversi momenti della manifestazione ha il suo significato simbolico, che si unisce a una funzione di sicurezza, in quanto lo squillo delle trombe e il rullo dei tamburi avvisano il pubblico della discesa in pista di un cavaliere, invitando così a sgomberare il percorso per evitare incidenti. I tamburini e i trombettieri che animano la manifestazione sono i componenti di diversi gruppi: il Gruppo "Sa Sartiglia", il Gruppo "Città di Oristano" e il Gruppo "Pro Loco", tutti nati dalla tradizione oristanese e composti da coloro che vengono considerati i veterani della giostra equestre.


Massaieddas

Sono le donne che attraverso il complesso e lungo rito della vestizione trasformano il capo corsa, Su Componidori, in una figura androgina, uomo e donna al tempo stesso, che assume le sembianze e la simbologia di un semidio. Vestite nei loro ricchi costumi tradizionali, le massaieddas aprono il corteo che precede il rito della vestizione portando sulle corbule (tipici cesti usati per conservare il corredo sardo) gli abiti de su Componidori; a loro segue "sa Massaia manna", la donna che dovrà sovrintendere al cerimoniale della vestizione, un rito lungo e complesso che viene seguito in silenzio da un ristretto numero di persone e che culmina con il suggestivo momento in cui viene cucita la maschera al viso di Su Componidori.

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