Arriva Sa Sartiglia
Fervono i preparativi a Oristano (Costa Centro-Ovest Sardegna), nella città di Eleonora d'Arborea, ad un mese dall'edizione 2017 di Sa Sartiglia, Carnevale e giostra equestre medievale: 26 e 28 febbraio
Il "sapore" è già nell'aria, l'organizzazione va sempre più veloce, eccitata dalle tante scadenze che si accavallano: la Sartiglia 2017 di Oristano è sulla rampa di lancio, con una città che la sta supportando e aspetta, curiosa, lo svolgersi del rituale, che arriva da chissà quanti secoli prima, chissà da quale parte del Mediterraneo. Oppure la particolarità della Corsa alla Stella oristanese è proprio quella essere una fusione di tante storie, di tanti momenti: superstizione? Ce n'è! Aspetti religiosi? Pure! Elementi spagnoleggianti? E quando mai possono mancare nella Sardegna settentrionale!
Fatto sta che gli occhi sono per la Candelora 2017, il vero primo atto ufficiale, con i gremi, le corporazioni, che faranno la loro uscita, faranno vedere la loro presenza. Ma la Candelora si celebra il due di febbraio e da quel momento per arrivare all'ultima domenica di Carnevale, al Martedì grasso, i giorni della Sartiglia, è un soffio, un tempo velocissimo.
Qualcuno si dimentica che la Sartiglia è corsa di cavalli e che si stanno allenando insieme ai cavalieri senza essere visti, quasi di nascosto, pronti a dare il meglio nel momento delle gare, che sono tante, anche rischiose e soprattutto sentite. L'impegno per primeggiare è massimo ma loro, i cavalli, arriveranno solo il pomeriggio della domenica. Prima viene la lettura del bando, la vestizione, prima quella de "su Componidori" nella sede del gremio dei Contadini in via Aristana, e poi il martedì grasso, analoga cerimonia per "su Componidori" nello spazio allestito dal gremio dei Falegnami.
Belle e affascinanti le cerimonie ma ormai la corsa è lì attesa da tutti, preceduta dal Corteo dei costumi della tradizione e dai trombettieri e tamburini, che daranno da quel momento i tempi della Sartiglia, che va vista dall'inizio, che va vista con delle istruzioni perché ogni movimento, ogni posa, ogni discorso, ogni pausa, ha un significato storico, intenso, voluto.